Azzedine Alaïa: Je suis Couturier

Il passato è chiaro, il futuro è oscuro”: sono parole di Azzedine Alaïa, scomparso il 18 Novembre scorso all’età di 77 anni. L’ultimo dei couturier francesi viene celebrato a Parigi in una delle mostre più emozionali, inaugurata lo scorso 21 Gennaio in occasione della Haute Couture 2018; lo scorso luglio era appena tornato in passerella a distanza di 6 anni, e con lui c’era Naomi Campbell, lanciata proprio dal couturier.

“Azzedine Alaïa, je suis couturier” è la mostra organizzata dall’associazione Alaïa in onore di un Maestro, colui che non si è mai definito un designer bensì un couturier. Gli abiti di Azzedine sono sofisticati nella loro semplicità: “la perfezione non è mai raggiunta, quindi devi continuare a lavorare”; un duro lavoro il suo, estremamente minuzioso, e che negli anni l’ha portato al successo.

Il Signor Alaïa per molti l’ha raggiunta la perfezione, insita nella semplicità delle sue creazioni; è la donna che decide di vestire l’abito, non il contrario. Pochi dettagli e ornamenti, colori puri; la semplicità è così scontata ma difficile da creare, eppure Azzedine è riuscito a conferirle quel senso di eleganza e raffinatezza che ad oggi è difficile trovare. La ricercatezza risiede proprio nella purezza e nell’essenziale.

I suoi abiti sono i protagonisti della mostra aperta fino al 10 giugno in Rue de la Verrerie, 75004 a Parigi. I 35 pezzi iconici sono stati selezionati personalmente da Olivier Saillard, storico della couture internazionale e molto legato al Sig. Alaïa; è lo stesso Saillard a non definirsi “il curatore” della mostra, bensì “il protettore” di queste opere, e si fa portavoce della meraviglia creata da una mente geniale.

Azzedine Alaïa è riuscito ad abbattere il muro del tempo creando collezioni che riescono ad essere sempre attuali. Il suo è stato un lavoro di minuziosa ricerca, seguiva con attenzione il tutto personalmente, dalla creazione all’assemblaggio, regalandoci opere che oltrepassano il limite della moda e arrivano direttamente all’essenza.

Ai posteri l’eredità di una mostra emozionale in memoria di un grande artista. Au revoir Azzedine!

di Annamaria Aufiero

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