“Non c’è sogno impossibile da realizzare”: intervista a Andrea Bocelli

Personaggio molto amato in tutto il mondo, sia per la storia personale che per le doti canore, Andrea Bocelli ha iniziato la sua carriera nella musica leggera, finendo per creare un originalissimo stile che mescola la lirica al pop. A 37 anni il grande successo grazie al brano Con te partirò, e da allora la sua ascesa nel mondo della musica non si è più arrestata: duetti con celebrities del calibro di Elton John, Christina Aguilera, Ariana Grande (solo per citarne alcune), l’incisione dell’inno della UEFA, inviti alla Casa Bianca, oltre 70 milioni di dischi venduti e molto altro ancora. Gilt ha avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con il Maestro toscano, che ci ha raccontato del nuovo film autobiografico, dell’attività svolta nel sociale e della sua fede religiosa.

É stato definito “il maggior artista di successo nella storia della musica classica”, ma in realtà il suo immaginario artistico spazia dall’opera alla musica pop; quello che nel mondo anglosassone viene chiamato ‘Classical Crossover’. Come riesce a coniugare questi due ambiti?

La mia carriera artistica segue un iter atipico: il mio percorso di studi è quello canonico del tenore lirico, però inizialmente, ormai oltre vent’anni fa, ho raggiunto la notorietà in veste di interprete del pop. Dal punto di vista della tecnica vocale utilizzata, le differenze sono minori di quanto possa sembrare. Pop e musica classica (e dunque opera) sono certamente due universi differenti, ciascuno con le proprie difficoltà, peculiarità, profondità e dignità artistica. “Crossover” è un termine ambiguo che non amo particolarmente e in cui non mi riconosco. Spesso propongo, in un contesto abitualmente votato al pop, anche musica lirica, nella speranza di far conoscere e di divulgare le mie predilezioni; ma in realtà cerco il più possibile di tenere separati i generi. La sfida è sempre quella di continuare a divulgare e perorare la qualità, ovunque si trovi.

Delle innumerevoli personalità artistiche con cui ha duettato (da Zucchero a Stevie Wonder, passando per Céline Dion e Christina Aguilera) quale le ha lasciato un insegnamento o un ricordo particolare?

Da oltre vent’anni amo duettare con i miei colleghi, e da tutti ho imparato qualcosa. Cantare insieme, nella lirica come nel pop, è un’esperienza tra le più gratificanti ed intense. Se devo individuare l’incontro artistico più emozionante, sul versante pop potrei citare proprio Céline Dion, oppure Barbra Streisand, pur sapendo che farei ingiustamente torto a tantissimi altri straordinari professionisti. In campo operistico, Luciano Pavarotti, Placido Domingo, José Carreras, e meravigliose voci femminili quali Angela Gheorghiu, Sumi Jo e la compianta Daniela Dessì.

“La musica del silenzio” è il recentissimo film (uscito nelle sale il 18-19-20 settembre) ispirato agli eventi della sua vita. Oltre a raccontarci l’ammirevole storia del protagonista/alter ego Amos, quale altro scopo si prefigge questo film?

Intende affermare come non vi sia sogno impossibile da realizzare: l’essenziale è crederci, è perseguire il proprio progetto di vita con onestà, umiltà e disciplina. Il mio, fondamentalmente, è un messaggio di fede: c’è un progetto, appunto, concepito per ciascuno di noi, e a noi spetta il compito di individuarlo e onorarlo. Il caso non esiste, ogni vita è una storia che risponde a una regia precisa.    

Il film è anche quello che potremmo definire un “elogio al silenzio”. Perché il silenzio è importante, soprattutto oggi, nel nostro mondo sempre più assordante?

Tendenzialmente, il silenzio è la luce, la parola è l’ombra dell’intelletto. Il silenzio induce alla riflessione, fa meditare sul tempo e sulla vita. Per questo lo prediligono i monaci e gli asceti. Stare zitti fa bene. Se si parla con qualcuno, metà del nostro cervello è impegnata a elaborare la risposta all’interlocutore; solo tacendo si ascolta completamente il prossimo.   

Ha avuto il grande onore di poter cantare per più di un Papa, nella sua carriera ha avuto modo di incontrarne tre. Qual è il suo rapporto con la religione e come si avvicina ad essa sia dal punto di vista musicale che spirituale?

Sono cristiano, cattolico, praticante. Ritengo che la fede sia un elemento basilare della mia vita, un dono inestimabile che ho cercato di custodire e che mi sostiene, giorno dopo giorno. La musica è slancio verso la bellezza ed è anche, potenzialmente, un’intensa forma di preghiera. Sant’Agostino com’è noto scriveva: “Chi canta, prega due volte”, in tal caso, mi sento abbastanza tranquillo con la coscienza perché, avendo cantato molto nella vita, ho anche molto pregato. La musica eleva lo spirito, e quando lo spirito si eleva aiuta a calarsi in una dimensione più profonda e – se uno lo desidera – anche religiosa.

Parliamo di un’arte che si sposa bene con la musica: la moda. Lei ha avuto occasione di cantare poco tempo fa a Verona per Intimissimi, ma anche di sfilare per Stefano Ricci quest’anno, a Palazzo Pitti. C’è qualche brand che le piace particolarmente, o con cui vorrebbe collaborare, che è strettamente in linea con la sua filosofia di vita?

La moda è anch’essa a suo modo (e a certe condizioni) espressione e celebrazione della bellezza, poiché interpretazione armonica del corpo. Mia moglie ed io abbiamo molti cari amici che sono in questo settore: ho avuto modo di toccare con mano quanta creatività, quanta passione, quanta arte vi sia in seno a questo campo. Sono molti i brand che apprezzo, ma se devo selezionarne necessariamente uno, mi piace ricordare Stefano Ricci, stilista raffinatissimo e persona dal grande cuore. Mia moglie ed io siamo legati alla sua famiglia da una sincera amicizia, ed abbiamo affrontato insieme avventure filantropiche importanti. La sfilata a Palazzo Pitti è stata un gioco, un’occasione per trascorrere una giornata insieme.  

L’Andrea Bocelli Foundation è l’associazione benefica a suo nome che porta avanti diversi progetti finalizzati ad arginare povertà ed emarginazione sociale. In particolare, la Fondazione è costantemente impegnata nella lotta per il diritto all’istruzione. A suo parere, qual è il ruolo e l’importanza della musica all’interno di un progetto educativo?

L’educazione sta alla base di ogni società sana e libera, è la chiave per garantire a tutti le medesime opportunità. La musica è voce dell’anima, la sua forza e la sua bellezza aprono la mente e sviluppano il pensiero. La buona musica è sempre connessa al bene, perché ha la capacità di incidere sulla coscienza, contribuendo alla nostra evoluzione spirituale e dunque a renderci persone migliori. È per questo che l’abbiamo inserita nei progetti educativi ABF, ed è per questo che abbiamo realizzato ad Haiti un coro di voci bianche. Canto corale la cui pratica esprime una potente metafora di democrazia, rappresentando un’importante occasione didattica tout court.

A proposito di questo, il 15 settembre scorso, in occasione della quarta edizione Celebrity Fight Night, si è esibito in un evento benefico insieme ad altri grandissimi artisti, tra cui Elton John e Steven Tyler. Cosa ci racconta di questa suggestiva esperienza e di una location d’eccezione come il Colosseo di Roma?

È stata una serata memorabile. Mi ha donato una grande emozione poter cantare all’interno delle mura millenarie del Colosseo, insieme a tanti grandi artisti e di fronte ad un pubblico che contava, tra gli ospiti, Sharon Stone, Sophia Loren, Sarah Ferguson, Antonio Banderas, Susan Sarandon, Michael Caine e tante altre star internazionali. L’evento, trasmesso su Rai Uno ed oggetto di riscontri entusiasmanti, ha rappresentato una scommessa filantropica importante, a livello internazionale, vinta grazie a tanti amici e a tutti coloro che ci hanno dato fiducia, contribuendo alle cause portate avanti dalla fondazione che porta il mio nome.

Ringraziamo il Maestro Andrea Bocelli per la sua disponibilità e gentilezza, è stato un onore!

di Gaia Lamperti

2 Comments

  1. Admiro muchisimo a Andrea, me parece una persona muy especial de la cual podemos aprender muchisimas cosas y es un ejemplo de vida,” non arrendersi mai “.

    Su musica me encanta y la escucho molto volentieri. Le deseo a él y su familia lo mejor de lo mejor y muchas bendiciones.

    Sinceramente, Doris Correa

  2. Sono Debora Bizzarro ho 27 anni, Mi sono trasferita da sue anni a carrara quando vivevo a palermo cantavo ma non ho mai avuto la possibilità di studiare canto ho fatto diversi spettacoli da protagonista e ho scritto 2 canzoni che non sono mai state arrangiate. Il mio sogno è incontrare Andrea Bocelli e intrapre un percorso didattico.

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